Chi sono

roberto-barbera

 

Nonostante l’età non sono ‘adulto’, se per essere adulti si intendono persone prudenti e distaccate. Sono nato nell’ormai lontanissimo 1955, in aprile nel segno dell’Ariete, ed ho avuto una infanzia felice. I miei genitori mi hanno amato e protetto ed i miei nonni materni fatto conoscere la politica prima ancora dell’alfabeto.

Mio padre Vincenzo era un medico, professore di Anatomia e Istologia Patologica all’Università di Bari, e mia mamma, Anna Armenise, una casalinga da giovane svagata e bellissima. I miei genitori viaggiavano e così stavo molto tempo con nonno Mauro, un avvocato antifascista, socialista e disordinato e con nonna Carolina, una femminista socialista, capace in un battibaleno di affascinare coi suoi discorsi gli interlocutori, comunque la pensassero.

Quando nel ’68 entrai al Liceo classico Quinto Orazio Flacco a Bari mi ritrovai subito nel gran marasma che fu la contestazione giovanile di quel tempo. Mi iscrissi alla Fgci, l’organizzazione giovanile del Partito Comunista Italiano, ed imboccai una strada che da allora non ho più lasciato: contribuire al cambiamento radicale della società.

Diventato ‘maggiorenne’, solo per l’anagrafe, mi innamorai della comunicazione e nella Rai degli anni ’70, forse la migliore azienda radio-televisiva al mondo, mi insegnarono il mestiere del regista.

Per chi non tollera nessun genere di condizionamento ci sono degli abblighi morali e quando arrivò la lottizzazione selvaggia dell’azienda, che coinvolse anche il Pci, e si decise di preferire i fedeli a quelli bravi dovvetti andar via. Le raccomandazioni, mi avevano insegnato da bambino, non si accettano mai e soprattutto il Partito non è un ufficio di collocamento.

Mi reinventai giornalista. Da allora il mio focus è su guerre e migrazioni, sono un laico ed un agnostico, ma ho scritto e continuo a scrivere prevalentemente per i missionari e per la Chiesa Cattolica, forse ormai gli unici in Italia coi quali si riesce a raccontare, in particolare il Sud del Mondo, senza dover smerciare balle.

Oggi sono qui. Per chi non ha e non cerca padroni o protettori nel nostro Paese non c’è molto spazio. L’autonomia di pensiero non è gradita. Si deve ‘appartenere’ per essere, è la regola alla quale non sfugge neppure chi si spaccia per il ‘nuovo che avanza’.

Non si arrabbino i conservatori, ma non credo più all’esistenza della sinistra ed ho capito che anche da quelle parti si sono compiuti orrendi crimini contro ‘le persone’.

Il bello della vita è che permette di assistere a straordinarie trasformazioni e per carattere amo i cambiamenti, non ho paura, mai.

I valori di Libertà, Eguaglianza, Solidarietà sono  dentro di me ed oggi mi sento un progressista, credo sia questo il nuovo vestito da far indossare all’antica sinistra. Apertura mentale e parità sono i due principi, semplici ed assoluti, che dovrebbero indicare la strada a chi vuole ancora costruire un mondo più giusto, nel quale si ama, non si fa la guerra, non si discrimina nessuno e dove soprattutto si accolgono altri ed altre idee.

Il Blog è un modo per comunicare i miei pensieri, un mezzo per coltivare la curiosità per la vita. Ultimo avviso: è e sarà sempre ‘politicamente scorretto’, perchè io sono così. Buona lettura.