Monti, il professore smemorato
Il premier dopo oltre un anno e mezzo di governo e decisioni che hanno ulteriormente indebolito la produttività nazionale adesso se la prende con imprenditori e sindacati.
Ha detto ieri il presidente del Consiglio ‘prorogato’: “Se l’Italia non cresce cio è dovuto a lacune della politica, ma moltissimo anche a sindacati e imprese”.
Secondo Monti lavoratori e industriali “devono cambiare, non possono chiamarsi fuori”. Per il professore “il mondo del capitalismo non ha saputo ammodernarsi e il mondo dei sindacati ha responsabilità storiche nell’arretratezza”. Il premier quindi ha aggiunto: “Mi fa piacere che ora sindacati e Confindustria prendano posizioni comuni, ho dedicato buona parte del 2012 a ottenere questo”.
Lo sforzo di Monti è stato premiato, perchè sia le organizzazioni del lavoratori che quelle degli imprenditori protestano contro la strategia del suo governo.
L’Italia appare sempre più come la patria della farsa, nella quale la colpa è sempre degli altri e ciascuno se la racconta come preferisce.