Il falso unanimismo del Pd
Il responsabile economico dei democratici ha messo timidamente in dubbio la credibilità del discorso del premier. Al Senato Lucrezia Ricchiuti annuncia che non voterà la fiducia. E il malessere divora gli ex Pci.
Fassina, con piglio da contabile, ha ricordato senza aggressività ma con pignoleria al presidente del Consiglio che l’Imu sulla prima casa vale 4 miliardi di euro l’anno e la stessa cifra vale l’annunciato annullamento dell’aumento dell’Iva.
Si deve ricordare, comunque, che il 30 per cento delle famiglie italiane, probabilmente quelle che vivono le maggiori difficoltà, non paga l’Imu e non avrebbe quindi alcun beneficio dall’abolizione prospettata dal premier nel suo discorso programmatico.
Per l’esponente democratico, poi, i 4 miliardi di euro “possiamo utilizzarli per evitare l’aumento dell’Iva” che, al contrario, graverebbe su tutti gli italiani. “Oppure – si è chiesto Fassina – improvvisamente abbiamo trovato 8 miliardi all’anno per cancellare l’Imu e cancellare l’aumento dell’Iva?”
“Dobbiamo muoverci con determinazione lungo la rotta che Lei ha tracciato – ha concluso il parlamentare – ma consapevoli dei rischi. Il gruppo del Pd garantirà il suo sostegno al governo ma con autonomia, non per smania di protagonismo ma per garantire che si risponda alle esigenze del Paese”.
Le voci di intenso fastidio per la composizione del governo, una specie di rifondazione democristiana, danno alcuni big storici del partito in agitazione. L’unanimismo di facciata dei democratici però nasconde il mare mosso, descritto dalle facce nerissime di alcuni parlamentari durante il discorso programmatico pronunciato ieri da Letta, ma non espresso in alcuna dichiarazione pubblica. Oggi ci sarà una sola contestatrice esplicita.
La senatrice Lucrezia Ricchiuti in occasione del voto di fiducia al governo lascerà l’aula. Lo ha annunciato la parlamentare in una nota nella ha spiegato di voler essere “fedele” alla propria storia politica “incentrata sulla lotta per la legalità e il rispetto delle regole”. ’Non posso avallare la nascita di questo governo che ci vede alleati con coloro che ho sempre combattuto”, ha aggiunto la senatrice lombarda.