Gli oncologi chiedono che i nuovi farmaci antitumorali siano per tutti
Il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom), Stefano Cascinu, lancia l’allarme: le cure hi-tech debbono essere libere.
Cascinu ha affermato che i nuovi farmaci contro i tumori, come ad esempio i ’nanofarmaci’, “una volta approvati dall’Agenzia italiana del farmaco siano accessibili su tutto il territorio nazionale, senza ulteriori ritardi a livello regionale perchè non è giusto che si crei un trattamento differenziato tra pazienti a seconda del luogo in cui si vive”.
Per il presidente dell’Aiom un esempio concreto “è quello del nanofarmaco paclitaxel per il tumore al seno: disponibile da un anno in Italia, lo scorso autunno la Regione Veneto ha deciso di renderlo accessibile solo alle donne sotto i 65 anni. Una disparità di trattamento contro la quale si sono avute numerose proteste, che hanno spinto la Regione a modificare tale decisione”.
Nel 2014, lo stesso farmaco innovativo dovrebbe essere approvato anche in Italia con una diversa indicazione, ovvero per il trattamento del tumore al pancreas.
“L’auspicio – ha concluso Cascinu – è che i farmaci hi-tech, ed anche questo nuovo in arrivo, siano accessibili a tutti, senza ritardi per ragioni economiche o di burocrazia”.
Ancora una volta la ‘follia’ sembra governare la sanità italiana.