Bersani generoso e sconfitto
Il segretario del Pd, incaricato di verificare la possibilità di formare un governo, si è accorto che il Paese è allo sbando. Ma insiste nel non capire che tutti lo vogliono battuto.
Ha detto il candidato premier (senza troppe speranze) a conclusione dei lavori di una inutile direzione del Pd: “Benchè fossimo persone informate sui fatti, dopo gli incontri con le parti sociali, beh, debbo dire che questo Paese è davvero nei guai”.
Stupisce che il leader del centro sinistra abbia intuito solo ora quello che da mesi è chiaro a molti, ma come si diceva un tempo ‘non è mai troppo tardi’.
Bersani ha aggiunto: “Siamo di fronte ad una situazione che tra giugno e luglio comporterà l’imu, l’iva, la Tares e stop agli ammortizzatori e mi fermo qui. Da qui ricavo che noi dobbiamo trasmettere la verità: ci impegniamo nei limiti delle possibilità politiche per un governo al Paese. Ci stiamo mettendo tutta la volontà”.
“Noi non chiediamo a nessuno l’impossibile”, ha insistito Bersani, e proponiamo “a Scelta Civica di avere un’intesa: è possibile e alle altre forze che hanno minore responsabilità chiediamo di non impedire questa soluzione’’.
Quindi il capo della coalizione di centro sinistra ha spiegato: “Il Pd si mette al servizio del Paese per dare un governo. E lo facciamo con tutta la buona volontà”. “Chiediamo a Pdl-Lega di uscire da ambiti che sono un cascame della campagna elettorale – ha puntualizzato Bersani – e chiediamo al Movimento 5 Stelle, in un momento decisivo per il Paese, se vogliono essere una comunità segregata o una forza politica che si prende qualche responsabilità, nei limiti in cui può prendersela. Per il Paese”.
Il discorso del candidato premier (senza troppe speranze) è apparso nobile e responsabile. L’insuccesso del suo tentativo, però, è già scritto nelle cose.
Tutte le altre forze politiche vogliono un suo flop per arrivare ad elezioni nel più breve tempo possibile, forse già dopo l’estate. Berlusconi spera in questo tempo di recuperare credibilità per sconfiggere il centro sinistra, Grillo vuole rendere impossibile qualsiasi tentativo di governabilità del Paese in nome di un progetto incomprensibile e sempre più farneticante, nel quale si vede come profeta di un sistema plebiscitario e fideistico, Monti appare sempre più incapace di rappresentare qualcosa o qualcuno e la Lega si dibatte in una crisi forse definitiva.
E Bersani, oltre ai problemi di maggioranza al Senato, ha ben altri guai. Nel suo partito è inseguito dagli esponenti ‘liberali’, che in seguito ad un fallimento del segretario potrebbero rottamare in via definitiva tutto quel che resta di socialista e socialdemocratico nel Pd ed impossessarsene.
Il Titanic, insomma, affonda e squali famelici circondano il bastimento. Peccato che alla fine a pagare saranno i cittadini, anche quelli più stupidi che in nome di un ‘cambiamento demagogico’ hanno premiato i due clown nazionali.