La crisi lancia il ‘made in China’
I pochi soldi spingono gli italiani a risparmiare per il Natale. Così i prodotti cinesi a buon mercato sbaragliano la concorrenza.
Un indagine condotta per l’Associazione Contribuenti dal Centro studi e ricerche sociologiche ’Antonella Di Benedetto’ di Krls Network of Business Ethics, per verificare quanto e come spenderanno i cittadini alle prese con i doni e gli acquisti natalizi ha rilevato che due italiani su tre, in vista dei regali di Natale, acquisteranno prodotti ’made in China’.
Dall’inchiesta si desume inoltre che se il 64 per cento degli italiani acquisteranno soltanto prodotti made in China, il 21 riciclerà i regali ricevuti negli anni precedenti. Solo il 15 per cento acquisterà prodotti italiani, possibilmente artigianali.
Il gigante asiatico vede passare le sue vendita dal 59 per cento dello scorso anno al 64, un aumento pari al 5%.
I prodotti che riscuotono maggior successo sono di ogni genere: borse d’acqua calda, orologi, guanti, cappelli, sciarpe, calze ma anche scarpe, pantaloni, pigiami, pantofole, maglie di lana, coperte, camicie, intimo.
Vittorio Carlomagno, presidente dell’Associazione Contribuenti, ha commentato: “Questo Natale farà emergere tutte le difficoltà degli italiani. Da un lato ci sarà un calo generalizzato dei consumi di circa il 23 per cento rispetto allo scorso anno, a causa dell’aumento delle tasse; dall’altro un aumento delle vendite del 16 dei prodotti made in China”.
Per Carlomagno “di fronte alla crisi, all’aumento della pressione fiscale e al crollo del potere di acquisto i cittadini reagiscono. Ma bisogna stare attenti e acquistare i prodotti cinesi preferendo alle bancarelle i negozi cinesi o i mercatini comunali, dove tutti i prodotti sono controllati dalla polizia municipale. L’importante è conservare lo scontrino fiscale per far valere la garanzia o cambiare il prodotto”.