Sarkozy ritenuto responsabile di discriminazioni razziali nei confronti dei romanì
Il Comitato europeo per i diritti sociali del Consiglio d’Europa ha riconosciuto il presidente francese ed il suo esecutivo colpevole di gravi violazioni dei diritti umani.
Secondo l’organismo internazionale il governo di Parigi si è macchiato di una violazione aggravata dei diritti dei romanì quando, nell’estate del 2010, ha deciso di evacuare dai campi e poi espellere cittadini di origine romanì provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania.
Per questi motivi ha condannato la Francia per discriminazione nei confronti dei romanì.
Secondo il Comitato, le autorità francesi hanno inoltre leso i diritti dei romanì per le modalità che hanno impiegato durante gli sgomberi dei campi e per il fatto che “i cosiddetti ritorni volontari celano in realtà delle espulsioni collettive”.
Nella sua decisione il Comitato ha sottolineato che attualmente la Francia continua a infrangere i diritti di tutti i romanì che sono stati oggetto delle misure adottate nell’estate del 2010, e che cosi sarà fino a quando non verranno adottate misure concrete per rimediare a questa situazione.
Inoltre, nel documento di condanna si fa constatare che l’abrogazione della circolare del cinque agosto 2010, con cui si regolavano sgomberi ed espulsioni, non ha posto fine alla violazione dato che una nuova circolare emessa il 30 settembre 2010 mantiene nella sostanza, anche se non nella forma, le medesime previsioni.