Barroso si sveglia, batte un colpo e sbaglia obiettivo
Il presidente della Commissione ha scoperto la gravità “sistemica”della crisi. Rimedio: aumentare le tasse. L’inadeguatezza dei politici europei è sempre più allarmante.
Il portoghese a capo dell’Unione ha detto ieri che l’Europa si trova di fronte a una “vera e propria crisi sistemica” ed ha indicato la soluzione: “Più impegno da parte di tutti e misure aggiuntive”.
Secondo Barroso con la crisi aumentare le tasse è “inevitabile”. Per fortuna il presidente non vuole colpire a casaccio, ma indirizzare i prelievi verso “i grandi patrimoni”. Quindi ha aggiunto che Usa e Vecchio Continente sono “le regioni più ricche al mondo” e sarebbe quindi “piuttosto strano” doversi rivolgere ai Paesi del Sud, che sono “più poveri” per riuscire a “salvare l’Europa”.
La confusione mentale del Capo della Commissione o la sua demagogia è senza alibi, perchè la discussione sul debito dei Paesi di Africa, Asia ed America Latina si trascina da decenni e lo sfruttamento che l’Occidente ha fatto delle risorse del Sud è chiaro ormai anche ai meno esperti di politica internazionale.
Barroso ha continuato affermando: “Abbiamo le risorse in Europa per rispondere, purché ci sia la volontà politica” ed ha aggiunto che “i nostri stati membri spendono più di quanto vogliono ricevere dai contribuenti”.
Quindi, ha proseguito il presidente, “una volta raggiunto il punto in cui non si può più tagliare la spesa, bisogna pensare a aumentare le entrate, è inevitabile, e questo significa un’adeguata ed equa tassazione”.
Ma se la crisi è di sistema come pensa Barroso di risolverla attraverso strumenti tradizionali di prelievo fiscale? Mistero.