Grazie Berlusconi: in arrivo aumenti pesantissimi sui beni di prima necessità
La manovra appena varata porterà novità tragiche nelle tasche dei cittadini. Per due anni il premier ha negato che esistesse la crisi ed ora le conseguenze saranno drammatiche.
Secondo i calcoli di ‘Fiscoequo’, un sito specializzato in tematiche fiscali, il taglio delle agevolazioni fiscali del 5 per cento nel 2013 e del 20 nel 2014 previsto dalla manovra varata dal centro destra (e non adeguatamente osteggiata dal centro sinistra) produrrà una stangata durissima su tutti beni di prima necessità.
Sarebbero certi aumenti per pane, pasta, latte, zucchero, carne, pesce, latticini fino all’80 per cento nel 2014. Inoltre, l’imposta per l’acquisto della prima casa direttamente dal costruttore passerà dal 4 al 7,2 per cento.
Fiscoequo ha spiegato: “La norma funziona come clausola di salvaguardia, ma per ora c’è e se non sarà modificata produrrà effetti dal 2013. E che effetti. Più un bene gode di un regime di favore, più l’aumento dell’imposta sarà pesante. L’aliquota Iva è destinata a passare dal 4 al 7,2 per cento per tutti beni di prima necessità e dal 10 al 12 per cento per gli altri beni agevolati. Un bel risultato se si pensa che l’ipotesi di aumentare l’Iva di un punto prevista dal ddl delega del governo per finanziare la riforma dell’Irpef, è stata accompagnata con la clausola di verificarne gli effetti inflattivi. La norma avrà ricadute pesanti anche sull’acquisto della prima casa direttamente dal costruttore e nel settore dell’editoria che attualmente godono dell’Iva al 4 per cento”.
Secondo gli esperti “gli effetti sull’Iva non sono le sole stravaganze prodotte dal taglio lineare. Basti ricordare la doppia imposizione sull’assegno di mantenimento e il ritorno dell’Irpef sulla prima casa che Fiscoequo ha già denunciato in precedenza. La disposizione colpisce pesantemente i beni di prima necessità, come pane, latte, frutta, ortaggi, olio, pelati, burro, formaggi, latticini. L’imposta passera’ dal 4 al 4,8 per cento nel 2013 e, in modo definitivo, al 7,2 dal 2014″.
La misura, inoltre, “inciderà fortemente anche sull’acquisto della prima casa, se acquistata dal costruttore, oggi soggetta all’aliquota Iva del 4 per cento. Ad esempio, per l’acquisto di una abitazione di 200.000 euro l’imposta passera’ da ottomila euro a quattordicimilaquattrocento euro. Con un aggravio per il consumatore finale di circa seimilaquattrocento euro. Nella stessa misura saranno tassati anche giornali, libri e periodici (7,2 per cento). Di fatto si avrà, a regime, l’incremento dell’Iva su questi beni di circa l’80 per cento. Carni e pesci freschi e congelati, prosciutto, salumi, yogurt, miele, cioccolato, acqua minerale, birra, energia elettrica per uso domestico, alberghi, motel, campeggi, somministrazioni di alimenti e bevande (bar e ristoranti) passeranno dall’Iva al 10 per cento, rispettivamente al 10,5 nel 2013 e, a regime, dal 2014 all’aliquota del 12″.
Questo, in estrema sintesi, “è lo scenario che si presenterà ai cittadini-consumatori italiani nei prossimi anni. Resta, infine – ha concluso Fiscoequo – la considerazione che non si hanno, invece più notizie dell’eventuale inasprimento della imposta sui beni di lusso come pellicce, gioielli, auto di lusso, imbarcazioni”.
E con gli aumenti la crisi dei consumi travolgerà l’intero sistema economico e produttivo nazionale. Uno scenario da incubo.
Auguro a tutti i precari e ai pensionati che faticano ad arrivare alla fine del mese e che hanno votato Berlusconi, di morire di fame e di sete
LANCIO UN APPELLO A CHI PUO’ FARE QUALCOSA X IL NOSTRO PAESE LA BELLA ITALIA. AFFETTUOSI ABBRACCI.
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