Arcigay e il laboratorio sull’omosessualità alla Statale di Milano
Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’intervento del presidente di Arcigay in merito al varo di un laboratorio sull’omosessualità, in quanto “mondo nel mondo”, presso l’Università Statale di Milano.
Il corso sull’omosessualità che si terrà presso l’Università statale di Milano, grazie alle importanti sollecitazioni degli studenti del gruppo Gay Statale Milano è un segnale di apertura netta del difficile alveo culturale italiano alla riflessione glbt.
Ci pare importante sottolineare che il corso nasce all’interno dell’università e manifesta una sensibilità profonda, elaborata e vissuta degli studenti gay e che, forse per la prima volta, è stata accolta dal corpo docente.
Sono eventi come questi che qualificano l’università come motore di pensiero nel nostro Paese, e un Paese civile deve nutrirsi di riflessione, elaborazione culturale e pensiero. Siamo sicuri che la Statale di Milano potrà offrire chiavi di lettura alla liberà, all’uguaglianza e alla politica dei diritti nuove e finalmente al passo con i tempi.
Ma anche altre sono le novità che giungono dall’Università. E’ il caso dell’Università di Napoli Federico II che, anche sulla scorta di iniziative promosse in altri Atenei come quello di Torino, ha recentemente deliberato una norma che consente agli studenti trans che hanno in corso un iter legale finalizzato alla modifica anagrafica del genere, di avere un libretto universitario provvisorio dal quale emerga il nuovo nome che intendono scegliere.
Così da non essere costretti a dichiarare pubblicamente l’appartenenza al genere a cui non sentono di appartenere. La stessa università ha avviato anche uno uno studio sulla qualità delle relazioni di coppia tra persone transessuali/trans gender, il primo in Italia.
Sarebbe bene che anche altri atenei si muovessero nella direzione presa da Milano, Torino e Napoli.
Paolo Patanè
Presidente nazionale Arcigay