Kirghizistan, i diritti umani all’ergastolo
Il 15 settembre Azimzhan Askarov, direttore dell’organizzazione per i diritti umani ‘Vozdukh’, è stato condannato all’ergastolo e alla confisca dei propri beni dal tribunale di Nooken, nel sud del Kirghizistan. Lo ha reso noto Amnesty International.
Arrestato il 15 giugno mentre stava filmando e fotografando le violenze scatenate da bande criminali e forze di sicurezza kirghize ai danni della minoranza uzbeca, Askarov era stato accusato di aver preso parte all’omicidio di un poliziotto.
All’udienza del 6 settembre, Askarov e altri tre imputati presentavano lividi sul volto, non visibili durante la prima udienza, causati probabilmente da maltrattamenti subiti durante la custodia.
“Al termine di un processo irregolare – si legge in una nota dell’associazione – è stato giudicato colpevole di aver tentato di catturare ostaggi, incitamento all’odio etnico, possesso di munizioni e possesso di letteratura estremista e organizzazione di violenze di massa”.
Degli altri sette imputati nello stesso processo, altri quattro sono stati condannati all’ergastolo e tre a periodi di carcere da nove a 20 anni.