La manovra correttiva: nel mirino statali e pensioni
Tagli per 25 miliardi in due anni. Opposizioni sul piede di guerra
In arrivo la manovra economica correttiva: 25 miliardi in due anni, con un decreto legge che verrà presentato probabilmente entro maggio. Secondo le indiscrezioni più accreditate, i tagli della spesa dovrebbero abbattersi in primo luogo sui lavoratori della pubblica amministrazione (ai quali verrebbero di fatto congelate le retribuzioni) mentre altri risparmi giungerebbero dall’apertura, in campo previdenziale, di una sola ‘finestra’ all’anno per i pensionati di anzianità.
Insomma, nonostante le rassicurazioni del governo, fornite in varie circostanze in queste settimane, il caso-Grecia è un precedente di tutto rispetto. E il clima emergenziale – suffragato dal clima registrato dalle Borse europee, crollate venerdì, con Piazza Affari che non ha costituito un’eccezione a fronte del secco -5% – consentirà dunque al nostro ministero dell’Economia di imporre misure drastiche.
Tornando ai dipendenti pubblici, per i quali almeno fino al 2011 verrà esclusa l’ipotesi di rinnovo contrattuale, il ventilato congelamento del reddito effettivo si espliciterà di fatto con il blocco della contrattazione di secondo livello. Congelamento che verrà esteso, a quanto si apprende, anche ai settori non contrattualizzati: magistrati, prefetti, forze dell’ordine. Sarà poi prorogato e inasprito il blocco delle assunzioni, mentre altri risparmi potrebbero arrivare dal raddoppio del tempo di attesa per la buonuscita percepita da chi lascia il servizio: passerebbe da tre a sei mesi. Allo studio anche una sorta di contributo di solidarietà sulle retribuzione dei super-dirigenti.
L’opposizione è sul piede di guerra. “Per due anni questo governo ci ha detto che la crisi non c’era – ha tuonato la presidente del Pd, Rosy Bindi – che l’Italia sta meglio di altri Paesi, adesso invece annuncia una manovra assolutamente tradizionale con tagli lineari che vanno a colpire in maniera indiscriminata i servizi. Si interviene sulle persone e sul reddito della famiglia mentre – ha osservato ancora Bindi – non vedo alcuna traccia di lotta all’evasione fiscale, di interventi a sostegno di crescita e occupazione e di norme serie contro la corruzione”.
“Il governo si vergogni – ha aggiunto il portavoce dell’Idv, Leoluca Orlando – toglie ai poveri per dare ai ricchi e chiede sacrifici ai più deboli. Precari, pensionati e cassaintegrati sono abbandonati a se stessi”.
Durissimo anche Paolo Ferrero, portavoce della Federazione della sinistra: “Come al solito il governo pensa di affrontare la crisi con una stangata. Questa oltre ad essere inaccettabile socialmente aggraverà la crisi perché deprimerà ulteriormente il mercato interno. La stangata la facciano su ricchi e speculatori, non sui lavoratori”.
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