Anche il Togo contro la pena di morte
Il Paese africano aderisce alla moratoria voluta dall’Onu e cancella la pena dal proprio ordinamento.
La battaglia per l’abolizione della pena di morte ha un nuovo sostenitore: il Togo. L’annuncio è stato dato ieri a Roma, al Campidoglio, in occasione del IV Congresso internazionale dei Ministri della Giustizia, promosso dalla Comunità di Sant’Egidio con lo slogan “dalla moratoria all’abolizione della pena di morte”.
Un’occasione in cui il sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti ha ricordato che l’Italia è in prima linea su questo fronte e che, insieme con altri Paesi, sta lavorando ad una nuova risoluzione da presentare all’assemblea generale dell’Onu del prossimo autunno che confermi la moratoria e apra la strada per ampliare il novero degli Stati abolizionisti.
Questo cammino è cominciato da molto lontano, come ha ricordato il presidente dell’organizzazione, Marco Impagliazzo, “se si pensa che agli inizi del XX secolo soltanto tre Stati avevano abolito la pena di morte”, ed è culminato il 18 dicembre 2007, quando al Palazzo di Vetro è stata approvata per la prima volta la Moratoria Universale della pena di morte.
Un anno dopo, i voti favorevoli al Palazzo di Vetro sono stati 106 contro 46 contrari e 34 astensioni. “Non c’è giustizia senza la vita” è stato il filo conduttore del congresso.
Il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino, ha sottolineato ricordando Cesare Beccaria che la giustizia non è vendetta, ma richiede una pena, che “è di gran lunga uno strumento migliore del continuo incremento della gravità della stessa e l’umanità delle condizioni di detenzione offre le migliori garanzie per il recupero sociale del detenuto”.
Abolire la pena di morte ha contribuito anche al processo di pacificazione e democratizzazione dei Paesi africani come il Burundi, sconvolto da dodici anni di guerra civile, mentre in Sudafrica ha fermato la persecuzione dei neri che avveniva durante l’apartheid.
Il processo è avviato anche negli Stati Uniti: poche settimane fa il New Mexico ha abolito la pena di morte, due anni dopo il New Jersey e proposte di legge abolizioniste, come ricorda Amnesty International, sono in discussione anche in Nebraska, New Hampshire, Colorado e Montana.
La scelta del New Mexico è stata salutata a Roma con l’illuminazione del Colosseo. Al Congresso sono presenti i rappresentanti di 25 Paesi africani, sudamericani e asiatici, tra cui 15 ministri della Giustizia, che oggi saranno ricevuti dal presidente della Camera, Gianfranco Fini.