Roma, la violenza ed Alemanno
Il sindaco della Capitale ha scoperto con un anno di ritardo che “i reati sono diminuiti” e poi ha aggiunto: “Ma emerge un dato di violenza spicciola e però molto pericolosa. Un bullismo che cresce. Mercoledì siamo a Tor Bella Monaca. Devo capire se è un problema specifico romano”.
Il sindaco non tiene conto che la sua campagna contro gli stranieri, una serie di misure demagogiche ed inutili, la mancanza di una strategia chiara per il futuro della città hanno rafforzato un modello aggressivo e razzista tra i giovani. Sono queste alcune delle cause della crescita della violenza dei ragazzi delle bande locali contro i migranti.
Alemanno è preoccupato per l’incremento delle risse tra giovanotti armati di coltelli, ma il Campidoglio non ha fatto nulla per mesi, mentre squadracce di adolescenti si divertivano a picchiare non solo in periferia, ma anche in centro, migranti o homeless.
Alemanno ha detto di voler proporre in periferie come quella di Tor Bella Monaca “sport e solidarietà, oltre che controllo sul territorio. Penso anche a palestre di boxe. Se avete energie da scaricare, penso, scaricatele in uno sport duro, maschio. Lo sport può aiutare molto”. Il sindaco non riusce neppure a percepire che la genesi del fenomeno non ha radici ‘ormonali’, ma un ben più profondo stato di disagio. Le pusioni ‘maschie’ ricordano discorsi da bar dello sport.
La caccia all’immigrato aperta nei sobborghi della capitale, secondo il sindaco “in realtà è la caccia al diverso, sia nomade, immigrato, disabile, debole. Occorre un contrasto efficace. C’è perdita di identità. Un tempo i partiti provvedevano a darla. Ora cosa offriamo ai giovani?”.
Si potrebbe rispondere: la magnificazione dell’immagine imperiale della Capitale, i proclami contro ‘gli zingari’, lo mantellamento delle baracche nelle quali sono costretti a vivere i migranti senza offrire alternative , la campagna contro la prstituzione di strada che ha rafforzato paradossalmente il problema, facendo finire nel nulla centinaia di ragazze adesso al lavoro lo stesso, ma in luoghi nei quali è impossible controllarle. E infine la cultura delle ronde, i giustizieri bianchi contro il pericolo dello straniero ‘cattivo’.
Alemanno doveva essere il sondaco dell’ordine, è diventato quello dell’era delle coltellate.