Gli zingari sarebbero ‘oggettivamente accattoni e ladri’
Da ‘Sucar Drom‘, un sito internet a cura dell’Isituto di cultura sinta, vogliamo rilanciare un articolo che permette molto bene di comprendere quanto sia distorta la conoscenza delle cultura degli usi del popolo romanì.
Da alcuni giorni tutti i quotidiani italiani parlano di una ragazza rom, ventenne di origine bosniaca che l’anno scorso è scappata dalla propria famiglia, dove veniva maltrattata e molestata. Ieri (il 23 aprile, ndr) la polizia ha fatto irruzione nell’insediamento dove vive la famiglia della ragazza. L’operazione, denominata “leonessa”, ha portato all’arresto di dodici persone accusate di riduzione in schiavitù, furto e possesso di armi e droga.
Scioccante il racconto della ragazza, che è stata picchiata e maltrattata perché rifiutava di andare a rubare. Particolarmente raccapricciante l’accusa al padre di molestie: “Appena sono venuta in Italia, ancora minorenne, mio padre ha cercato di convincermi a sposare un nomade bosniaco che aveva pagato una buona cifra in euro. Era cieco da un occhio, i capelli lunghi così, grasso. Al mio rifiuto mio padre ha cominciato a toccarmi nelle parti intime e a cercare più volte di spogliarmi, dicendomi che se non volevo sposarmi con nessuno dovevo fare l’amore con lui. Ha aperto il mio reggiseno e i pantaloni. Queste molestie si sono ripetute una volta ogni 2-3 settimane fino a quando sono riuscita a scappare”.
Una bruttissima storia con un lieto fine, perché da un anno la ragazza è in una comunità, frequenta la scuola e secondo la Questura di Milano le sarà concesso il permesso di soggiorno. Ma purtroppo questa bruttissima storia è subito diventata un pretesto per diffamare, infamare e istigare all’odio razziale contro tutti i Rom.
Naturalmente, nel diffamare si distingue il vice vindaco di Milano, Riccardo De Corato, che ha trasformato in stupri di gruppo le molestie sessuali subite dalla ragazza. Ma sono sconcertanti le osservazioni scritte dal Pubblico Ministero Guido Salvini nell’ordinanza di custodia cautelare per le dodici persone arrestate.
Scrive il Pm: “È prevedibile – osserva il giudice – che qualcuno degli indagati intenda invocare gli usi e le consuetudini delle popolazioni zingare, che sono solite sia utilizzare i bambini nell’accattonaggio sia provvedere al mantenimento dei nuclei familiari imponendo a ciascuno dei suoi membri di dedicarsi a furti a vantaggio di tutto il gruppo, in un contesto di prevalenza sui più deboli da parte di coloro che possiedono nella comunità l’autorità parentale e maschile”.
E ancora: “Un popolo allogeno come quello degli zingari quando si insedia nel territorio italiano è obbligato a osservare le norme dell’ordinamento giuridico vigente nel nostro territorio e non può invocare in alcun modo le proprie usanze per chiedere che sia esclusa l’antigiuridicità di comportamenti vietati dalle norme penali”.
L’associazione Sucar Drom ritiene tali osservazioni diffamatorie, infamanti e atte all’istigazione all’odio razziale. I Rom e i Sinti non sono soliti imporre ai propri figli il furto o l’accattonaggio. Maltrattare i propri figli non è un tratto culturale dei Rom, nè tantomeno dei Sinti. Inoltre, sarà bene chiarire al pubblico ministero che la stragrande maggioranza degli ‘zingari’ sono in Italia dal 1400 e molti di loro, fuggiti miracolosamente dallo sterminio, hanno perso la loro vita per la nascita della Repubblica italiana, partecipando attivamente alla lotta partigiana.
L’associazione Sucar Drom si impegnerà a denunciare il dott. Guido Salvini e chiede a tutte le associazioni che lottano contro il razzismo di attivarsi perché questo funzionario dello Stato italiano sia censurato e punito per le sue gravissime affermazioni razziste.
Sucar Drom