Le mamme di Alitalia hanno ragione
In via di soluzione la vicenda esonero da lavoro notturno. Il Ministero del Lavoro riconosce i diritti dei lavoratori e considera la disciplina applicabile. Adesso si dovrà vedere cosa farà la Compagnia.
Il 28 gennaio il Ministero del Lavoro ha rilasciato un parere sull’esposto che SdL intercategoriale aveva inoltrato a tutte le Istituzioni ed alla Procura della Repubblica di Roma, segnalando il rifiuto da parte della nuova Alitalia di concedere l’esonero dal lavoro notturno ai genitori di minori ed a chi assiste un portatore di handicap.
Nella sua valutazione il Ministero ha confermato l’applicabilità totale della disciplina, ai sensi della normativa di legge vigente, ribadendo la stessa tesi già anticipata nel 2007 in risposta ad una analoga domanda a quel tempo posta da Assaereo, l’Associazione Nazionale Vettori e Operatori del Trasporto Aereo.
Commentando la notizia Sdl sostenuto che “questa pronuncia non fa che confermare la giusta recriminazione di molti lavoratori per il non rispetto dell’Alitalia di diritti previsti dalla legge di questo Paese, rafforzando altresì i percorsi legali già studiati a sostengo di tale vicenda. Ci auguriamo che CAI dia immediato seguito al parere del Ministero, sperando che l’attuale dirigenza della nuova Alitalia non si consideri su un gradino più alto delle leggi di questo Paese”.
La questione lascia perplessi, perchè mostra come alcune scelte del management della ‘cordata ex patriottica’ non sono difendibili neppure in ambiti procedurali e formali. Se la volontà ‘normalizzatrice’ deve passare per la soppressione di diritti, pur di affermare un modello di gestione “non condizionabile dall’esterno”, come ha sostenuto l’ad, Rocco Sabelli, il pericolo d vedere la conflittualità interna crescere rimane alto e questo non è certo utile in nessuna azienda.
A questo proposito Sdl ha aggiunto: “Dopo le inutili e dannose prove di forza dell’azienda è ora che si pensi invece alla vera ricostruzione, che si realizza solo attraverso il rispetto dei diritti delle persone, orientandosi verso le tutele ed i rapporti sociali e puntando a creare un clima sereno e sostenibile in azienda: quello cioè che ancora non è avvenuto”.