Esperimento sul Big Bang
Piccoli studiosi temono per il pianeta
Il 10 settembre partirà un esperimento del CERN (Centro Ricerche Nucleari) di Ginevra per ricreare le condizioni in cui si formò il nostro universo, una frazione di secondo dopo il Big Bang.
Due studiosi delle Hawaii, tuttavia, hanno fatto ricorso alla Corte del Distretto Federale di Honolulu perché secondo loro l’esperimento potrebbe produrre un buco nero che inghiottirà la Terra. La notizia è stata riportata ieri dal Sunday Telegraph, versione domenicale del britannico Telegraph.
Ovviamente gli scienziati del CERN hanno dichiarato che le affermazioni dei due ricercatori, il gestore di un giardino botanico, Walter Wagner, e lo spagnolo Luis Sancho, sono “completamente senza senso”.
La “macchina del Big Bang”, ovvero un accelleratore e frullatore di particelle atomiche da 6 miliardi di euro, secondo il portavoce del CERN, produrrà collisioni di energia inferiore rispetto a quelle che si producono in natura e anche sulla luna, che nonostante ciò non è mai stata divorata da un buco nero.
Riusciranno lo stesso i piccoli studiosi a fermare l’esperimento costato 4 miliardi di dollari e 14 anni di lavoro, e finanziato da Stati Uniti e venti Paesi europei?
La realtà supera la fantascienza.